- Joel: Aspetta!
- Clementine: Che c'è?
- Joel: Non lo so!
- Clementine: Che cosa vuoi!?
- Joel: Aspetta... Aspetta! Voglio soltanto che aspetti un po'.
- Clementine: (pausa)Va bene.
- Joel: Davvero?
- Clementine: Io non sono sono un'idea, Joel, ma una ragazza incasinata che cerca la sua pace mentale, non sono perfetta.
- Joel: Non riesco a vedere niente che non mi piaccia in te, ora non ci riesco.
- Clementine: Ma lo vedrai, ma lo vedrai! Certo col tempo lo vedrai, e io invece mi annoierò con te, mi sentirò in trappola perché è cosi che mi succede.
- Joel: Okay.
- Clementine: Okay... Okay!?
- Joel: Okay.

Se mi lasci ti cancello
Michel Gondry

ci sarà la pentola d'oro?

il mio passato

Spesso ripeto sottovoce
che si deve vivere di ricordi solo
quando mi sono rimasti pochi giorni.
Quello che è passato
è come se non ci fosse mai stato.
Il passato è un laccio che
stringe la gola alla mia mente
e toglie energie per affrontare il mio presente.
Il passato è solo fumo
di chi non ha vissuto.
Quello che ho già visto
non conta più niente.
Il passato ed il futuro
non sono realtà ma solo effimere illusioni.
Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.

Alda Merini

giovedì 24 febbraio 2011

Breve storia di una farfalla.


Questa è la storia di una farfalla che aveva paura di volare e di uscire dalla casa di seta che l'aveva protetta per tanto tempo....
C'era una volta una farfalla che aveva paura della luce e che non voleva uscire dal suo bozzo.
La farfalla spiava fuori dal bozzo, poteva solo intravedere le meraviglie che c'erano all'esterno e sognava di vivere mille avventure ma allo stesso tempo aveva paura di volare via perchè aveva paura di cadere, di non saper volare come le altre farfalle, di essere mangiata da qualche strano animale, ecc...
Però la farfallina passava il suo tempo a sognare i ruscelli che avrebbe visto, i laghi, i fiori sui quali si sarebbe potuta posare, gli animali che avrebbe potuto vedere.Più di tutto, sognava di vedere il mondo degli uomini, ne era incuriosita perchè non riusciva ad immaginare come potessero essere questi esseri che non potevano librarsi nell'aria ma che allo stesso tempo riuscivano ad imporre il loro dominio su tutta la natura....
La piccola farfalla sapeva che prima o poi sarebbe arrivata la primavera e che sarebbe diventata troppo grande per il bozzo che la conteneva, sapeva che avrebbe dovuto lasciare il suo guscio ma era paralizzata dalla paura, pensava che non ce l'avrebbe mai fatta ma soprattutto sapeva che lei, povera farfallina, per via della sua natura eterea ma allo stesso tempo fragile, avrebbe vissuto poco.
La vita delle farfalle è breve, dura una settimana quasi....un mese se hai la fortuna di essere tra le più longeve.
La farfalla aveva paura di affezionarsi a tutto ciò che avrebbe visto, in poche parole la farfalla aveva paura di soffrire!
Questa paura la paralizzava e quando il bozzo cominciò a rompersi la farfalla desiderò non essere mai nata, avrebbe voluto cadere o essere mangiata da un insetto più grande piuttosto che spiegare le ali e mettersi a volare.Ma la Natura, che conosce i suoi esseri più di quanto si conoscano loro stessi, fece si che il bozzo si rompesse e prima che se ne accorgesse la farfalla si ritrovò a volare perchè il suo istinto di sopravvivenza ebbe la meglio sul pensiero, le sue ali bellissime si spiegarono e in men che non si dica la farfalla si ritovò a sorvolare fiumi e cascate, vide molti animali, assaporò il nettare di tanti fiori, alcuni erano buonissimi altri meno, in ogni caso era felice di averli assaggiati.
La farfallina capì che volare era molto più semplice di quanto pensasse, che tutte le paure nate dal"come fare" erano state annullate dal fare stesso.
Anzì volare le piaceva davvero tanto e mai poi mai l'avrebbe scambiato con qualsiasi bozzo!
La farfalla si avvicinò al mondo degli uomini e se ne innamorò!
Amava i loro parchi, i cani , i bimbi, le giostre....era contenta di poter vedere tutte queste cose e soprattutto di poter donare un sorriso a qualche bimbo che vedendola la indicava con le sue dita paffute.
Un giorno la farfalla volle andare oltre la siepe su cui era solita posarsi.
La sua antica paura tornò, le vecchie inquietudini, la paura di non farcela poi decise di lanciarsi ancora una volta, di non pensare.
La farfalla si lanciò...
Cosa sia successo alla farfallina non lo sappiamo, non sappjamo se sia viva e libera di volare nel parco, tra i bimbi paffutelli e gli innamorati ai loro primi baci o se sia stata catturata, sappiamo solamente che la farfallina non ha avuto paura o meglio che l'ha affrontata......non possiamo che farle il nostro in bocca al lupo!



a tutti coloro che hanno paura di volare.............



(Unico post salvato dal mio vecchio Live-space).

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