- Joel: Aspetta!
- Clementine: Che c'è?
- Joel: Non lo so!
- Clementine: Che cosa vuoi!?
- Joel: Aspetta... Aspetta! Voglio soltanto che aspetti un po'.
- Clementine: (pausa)Va bene.
- Joel: Davvero?
- Clementine: Io non sono sono un'idea, Joel, ma una ragazza incasinata che cerca la sua pace mentale, non sono perfetta.
- Joel: Non riesco a vedere niente che non mi piaccia in te, ora non ci riesco.
- Clementine: Ma lo vedrai, ma lo vedrai! Certo col tempo lo vedrai, e io invece mi annoierò con te, mi sentirò in trappola perché è cosi che mi succede.
- Joel: Okay.
- Clementine: Okay... Okay!?
- Joel: Okay.

Se mi lasci ti cancello
Michel Gondry

ci sarà la pentola d'oro?

il mio passato

Spesso ripeto sottovoce
che si deve vivere di ricordi solo
quando mi sono rimasti pochi giorni.
Quello che è passato
è come se non ci fosse mai stato.
Il passato è un laccio che
stringe la gola alla mia mente
e toglie energie per affrontare il mio presente.
Il passato è solo fumo
di chi non ha vissuto.
Quello che ho già visto
non conta più niente.
Il passato ed il futuro
non sono realtà ma solo effimere illusioni.
Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.

Alda Merini

giovedì 24 febbraio 2011

L' Uomo X

L' UOMO X entrò nel pullman, era vestito con stracci logori e consumati dal tempo che era segnato dai solchi profondi che le rughe avevano lasciato sul suo viso, entrò e fu richiamato perchè stava appoggiato dove non doveva stare, perchè la sua vista dava fastidio ai borghesi perbenisti e ipocriti che si nascondevano dentro i loro vestiti "puliti" e ordinati.
La ragazza osservò l'UOMO X e ebbe paura....perchè?

Perchè era diverso......più tardi avrebbe scoperto che la sua diversità era sublime, radiosa perchè l'UOMO X apparteneva ad una categoria di persone ormai in estinzione, apparteneva alla razza dei buoni......

Ognuno nel bus era chiuso nei suoi pensieri, non pensava che a se stesso.....nessuno pensava a chi gli stava accanto e in alcuni casi a qualcuno dava addirittura fastidio avere qualcuno accanto....
Ognuno era isolato nella miriade di suoni generati dal proprio mp4.....tutti tranne lui.....
La ragazza uscì dalla sua miriade di pensieri e pensò che faceva freddo così provò a chiudere il finestrino bloccato.....non vi riuscì.
Pensò che doveva cambiare, che non doveva arrendersi al primo tentativo e ci riprovò ma continuava a non riuscirci finchè l'UOMO X NON SI ALZò E L' AIUTò.....
NESSUNO L'AVREBBE FATTO MA L'UOMO X L0 FECE!
L'UOMO X continuò ad aiutare incondizionatamentetutte la persone di quel pullman che ne avevano bisogno: andò vicino ad un'anziana signora senza biglietto e gliene regalò uno, così, senza pretendere nulla in cambiò e senza che nessuno gliel'avesse chiesto.......

All'UOMO X che ha una luce diversa da tutti noi , che vive serenamente tutto ciò che la vita gli offre , che non ha paura di donare agli altri incondizionatamente e che nonostante lo schifo presente su questa Terra continua farlo.......

Breve storia di una farfalla.


Questa è la storia di una farfalla che aveva paura di volare e di uscire dalla casa di seta che l'aveva protetta per tanto tempo....
C'era una volta una farfalla che aveva paura della luce e che non voleva uscire dal suo bozzo.
La farfalla spiava fuori dal bozzo, poteva solo intravedere le meraviglie che c'erano all'esterno e sognava di vivere mille avventure ma allo stesso tempo aveva paura di volare via perchè aveva paura di cadere, di non saper volare come le altre farfalle, di essere mangiata da qualche strano animale, ecc...
Però la farfallina passava il suo tempo a sognare i ruscelli che avrebbe visto, i laghi, i fiori sui quali si sarebbe potuta posare, gli animali che avrebbe potuto vedere.Più di tutto, sognava di vedere il mondo degli uomini, ne era incuriosita perchè non riusciva ad immaginare come potessero essere questi esseri che non potevano librarsi nell'aria ma che allo stesso tempo riuscivano ad imporre il loro dominio su tutta la natura....
La piccola farfalla sapeva che prima o poi sarebbe arrivata la primavera e che sarebbe diventata troppo grande per il bozzo che la conteneva, sapeva che avrebbe dovuto lasciare il suo guscio ma era paralizzata dalla paura, pensava che non ce l'avrebbe mai fatta ma soprattutto sapeva che lei, povera farfallina, per via della sua natura eterea ma allo stesso tempo fragile, avrebbe vissuto poco.
La vita delle farfalle è breve, dura una settimana quasi....un mese se hai la fortuna di essere tra le più longeve.
La farfalla aveva paura di affezionarsi a tutto ciò che avrebbe visto, in poche parole la farfalla aveva paura di soffrire!
Questa paura la paralizzava e quando il bozzo cominciò a rompersi la farfalla desiderò non essere mai nata, avrebbe voluto cadere o essere mangiata da un insetto più grande piuttosto che spiegare le ali e mettersi a volare.Ma la Natura, che conosce i suoi esseri più di quanto si conoscano loro stessi, fece si che il bozzo si rompesse e prima che se ne accorgesse la farfalla si ritrovò a volare perchè il suo istinto di sopravvivenza ebbe la meglio sul pensiero, le sue ali bellissime si spiegarono e in men che non si dica la farfalla si ritovò a sorvolare fiumi e cascate, vide molti animali, assaporò il nettare di tanti fiori, alcuni erano buonissimi altri meno, in ogni caso era felice di averli assaggiati.
La farfallina capì che volare era molto più semplice di quanto pensasse, che tutte le paure nate dal"come fare" erano state annullate dal fare stesso.
Anzì volare le piaceva davvero tanto e mai poi mai l'avrebbe scambiato con qualsiasi bozzo!
La farfalla si avvicinò al mondo degli uomini e se ne innamorò!
Amava i loro parchi, i cani , i bimbi, le giostre....era contenta di poter vedere tutte queste cose e soprattutto di poter donare un sorriso a qualche bimbo che vedendola la indicava con le sue dita paffute.
Un giorno la farfalla volle andare oltre la siepe su cui era solita posarsi.
La sua antica paura tornò, le vecchie inquietudini, la paura di non farcela poi decise di lanciarsi ancora una volta, di non pensare.
La farfalla si lanciò...
Cosa sia successo alla farfallina non lo sappiamo, non sappjamo se sia viva e libera di volare nel parco, tra i bimbi paffutelli e gli innamorati ai loro primi baci o se sia stata catturata, sappiamo solamente che la farfallina non ha avuto paura o meglio che l'ha affrontata......non possiamo che farle il nostro in bocca al lupo!



a tutti coloro che hanno paura di volare.............



(Unico post salvato dal mio vecchio Live-space).

giovedì 28 ottobre 2010

Quell' assoluta leggerezza.

Da qualche giorno, colpevole il mio stato di salute cagionevole, ragiono, penso e ricordo. Più di una volta il mio pensiero è caduto sugli anni del liceo. Anni ora indimenticabili che all'epoca sembravano l'inferno. Oggi riesco a capire perchè si dia tanto importanza all'adolescenza, perchè la si definisca "l'età che non torna più". Solo ora che sono passati degli anni, che ho una laurea in tasca e un pugno di mosche nelle mani ripenso a quei momenti ma più di tutto rivivo quell'assoluto senso di leggerezza che caratterizzava quegli anni e che solo odesso avverto sulla mia pelle riuscendolo ad apprezzare a pieno.Quel senso di totale ingenuità verso un futuro sconosciuto, quella sensazione che faceva paura ma allo stesso tempo ti elettrizzava perchè pensavi che tutto fosse possibile. Quella fiducia estrema nel mondo e nel prossimo. Quella beata ignoranza verso i meccanismi del mondo dei "grandi". Quel sentirsi ancora piccoli per tante cose e quella sensazione di protezione che a volte questo ti dava. Quei pianti per il 4 alla versione di greco e la gioia per il 7 in italiano. Quei :"La prof non mi può vedere!" e i discorsi con le amiche sui ragazzi del liceo, sulla moda, sull'ultimo taglio o sulle scarpe e le dediche sul diario piene di TVTTTTTB!Io appartengo alla classe di diploma '06, l'ultima generazione prima che l'era virtuale irrompesse tra gli adolescenti. Facebook ancora non esisteva e msn era solo un prototipo, i blog erano , per me, delle entità lontane. Facevamo ancora una dei cellulari e degli sms con le relative Infinity cards...
Che bello ricordare il giro sul motorino di nascosto, il ritardo perenne alla prima anche se abiti a 10 minuti dalla scuola. Le battute con Matteo e con i ragazzi, i pomeriggi a casa delle compagne di classe più care, i discorsi sui libri assegnati dalla prof, i cortei a Salerno contro la guerra, le liti fuori dalla scuola contro i soliti 2 sfigati che entravano sempre, la paura per l'interrogazione di chimica....
Tutti questi momenti, che a quei tempi vivevo con angoscia, adesso mi sembrano così belli e così pieni di gioia di vivere, così importanti per la propria crsecita!
Forse è vero che le cose le apprezzi solo quando non le hai più. Io rivorrei tanto quell'assoluta leggerezza che non ritornerà più nella mia vita, almeno nella stessa forma. Perchè? Perchè si cresce, si impara a divenatere disillusi, a non avere così tanta fiducia nel prossimo e nel futuro. Perchè il giro al bar del tuo paese il sabato sera non ti basta più, perchè hai lo sguardo proiettato su altro. Però quant'è bello, di tanto in tanto, tornare indietro e scoprire che quegli anni e quella scuola che ti faceva così tanta paura, li puoi tranquillamente e felicemente inserire nell'album dei ricordi più belli!
Per chi riscopre la propria assoluta leggerezza e per compagni e le compagne di quegli anni!

domenica 17 ottobre 2010

A cosa devo credere?

Avrei voluto re-inaugurare questo piccolo spazio telematico per esplicare tutta una serie di considerazioni sulla mia persona ma ora come ora le ritengo inutili, banali e personali. Avrei voluto parlare di molte cose e forse di niente, avrei voluto ma non lo faccio. Perchè?
Perchè mi rendo conto di essere un individuo che vive in un tessuto sociale e che, da un pò di tempo a questa parte, nel suo piccolo fa ben poco per migliorarlo. Fu fb (ebbene si, anch'io faccio parte del "gruppone" di fb)ho letto un articolo molto interessante sui DAMS(corso di studio da me intrapreso) d'Italia che affrontava le diverse problematiche inerenti ai giovani studenti che decidono di iscriversi a quello che è corsiderato un corso di studio "inutile" e che finiva con il parlare implicitamente- ma neanche tanto- del fallimento della generazione del '68, genarazione da cui è nato il suddetto corso di studio.
Questa lettura unita ad altre idee che pullulavano nella mia testa già da un pò di tempo, hanno dato vita alle considerazioni sulla mia generazione, sui giovani e sui "grandi" che mi appresto ad elencare:
1- Si parla tanto di giovani in un Paese che di giovane non ha niente,in un Paese dove i giovani che vanno avanti sono gli ereditieri delle famose caste.
2- I giovani sono vittieme/carnefici di questo modo di pensare e del fatto che nulla migliori perchè con la loro voluta assuefazione mentale nata da una sottocultura pseudo- pop sono complici della continua affermazione delle "baronie" e delle "caste".
3- La cosa più triste e squallida è che purtroppo il sistema pensiero dominante nella nostra società ed imperante tra in giovani sia che la laurea si debba prendere tanto per avere il "pezzo di carta". E questo non avviene solo nei Dams d'Italia- cosa molto triste in quanto in questi luoghi più che in altri la cultura dovrebbe essere la Regina indiscussa- ma in TUTTE E DICO TUTTE la facoltà d'Italia.

Quanti di noi hanno ben chiaro cio che vogliono dal proprio futuro?
Quanti preferiscono procrastinare più o meno consciamente il famoso interrogativo: che voglio fare della mia vita? Cosa farò da grande?
E quanti lottano realmente per realizzare i modo onesto e meritocratico il proprio obiettivo?
Diciamoci la verità se questo sistema, che ha alla base questo tipo di pensiero, impera nella nostra società e tra noi giovani è perchè ereditiamo la disillusione, l'amarezza e la frustrazione della generazione precedente che a sua volta eredita in modo più o meno diretto le disillusioni e le frustrazioni di una generazione che non ha creduto fino in fondo nel '68.
Il mio tono provocatorio nesce dalla triste constatazione che nella nostra società non ci sono vittime ma nel nostro piccolo siamo tutti dei carnefici.
Io sono carnefice quando taccio perchè meschinamente penso al mio tornaconto e penso:" Ma chi mò fa ffà?!".
Il collega di università è carnefice quando sceglie esami a cazzo perchè si deve "laureare" e non "può perdere tempo", ma dove c...o devi andare???
Svegliati non c'è trippa per gatti? E purtroppo non solo per gli studenti del Dams che in certo senso sanno già di avere un destino segnato ma anche per lo studente di ingegenria molecolare avanzata perchè in questo Paese di caste se non sei il figlio del nipote del nonno di qualcuno devi faticare il quadruplo per guadagnarti qualcosa e non è detto neache che tu co riesca.
E' carnefice chi sceglie il lecchino di turno, che abbassa sempre la testa per non dire la braghe, al posto di una persona meritevole perchè sa che gli darà meno problemi in quanto dirà sempre si.
E chi dice no?
Che fine fa???
Finisce isolato,appestato, pazzo, recluso, condannato a parlare senza che nessuno gli dia ascolto.

La colpa è dell'ipocrisia dilagante nella quale ci hanno fatto crescere. Ci hanno raccontato le favole e ci hanno insegnato a credere nei sogni, che sei "buono" e onesto tutto si risolverà per il meglio ma quando crescendo ci siamo resi conto che è difficile raggiungere un lieto fine in maniera onesta ci hanno detto che siamo degli illusi e dei sognatori.
Perchè allora non avete il coraggio di dire la varità?
Perchè la verità andrebbe a ledere la mentalità perbenista di una società piccolo borghese che sta 3000 ore avanti alla tv a vedere la spettacolarizzazione di un omicidio ma che non si rende conto che il potenziale mostro può essere in chi meno te lo aspetti.
Io sono una che ci ha creduto e che ci crede nelle favole e allo stesso tempo sono anche una persona intelligente che sa interpretare la realtà con un occhio clinico e ormai disincantato e mi chiedo: ma a cosa devo credere???

sabato 5 giugno 2010

Sulle cavolate che sento e vedo in giro. Vol1

Ho deciso di inaugurare una nuova rubrica che si intitola "Sulle cavolate che sento e vedo in giro".
La gente dice un mucchio di cavolate costantemente e ad ogni ora del giorno e in genere sento un sacco di cose che non mi piacciono.Il mondo si basa su stereotipi, sull'apparire e sulle menzogne del tipo: "Tesò come sei bella con quel vestito!"(da notare che appellativi come tesò,amò,bella, ecc puzzano di falso a un miglio di distanza!) e magari la raga che te lo dice aspetta che il suo "tesoro" giri l'angolo per pronunciare commenti del tipo:"Ma che s'è mis chesta?!".
Eh la vita è dura lo sò, soprattutto per noi povere Ameliè,moderne sognatrici che dicono tutto ciò che pensano e che aborriscono certi rituali sociali.
Noi donne, poi, siamo particolarmente brave nelle chicchere e nelle sentenze mettendo etichette di continuo e trasformandoci nei miseri stereotipi che si vedono in tv e al cinema.Eh si, perchè la società vede tutto ciò che gli viene proposto dai media attraverso una visione fallocentrica che è stata inculcata anche a noi donne fin dalla tenera età perchè è stata inculcata alle nostre madri dalle loro madri e così via fin dalla Notte dei tempi.
Una fonte inesauribile di stereotipi è la tv.Avete mai visto le varie serie tv(io ne vado matta!)in cui compaiono donne glamour e sempre in ordine, senza brufoli pre-mestruali, senza gonfiori vari o capelli unti.Quelle che si siedono al ristorante tutte insieme e che ordinano un'insalata!Cioè dico io paghi fior di quattrini per star seduta lì dentro strafoga almeno un maiale intero!!!!!!
Oppure c'è quella che fa la spia della CIA e che ogni volta che si traveste è una strafiga ed è capace di correre e combattere con indosso tutine superaderenti e stivaloni tacco 15.
Ma ciò che ha acceso in me la miccia per dar vita a questo lungo discorso e sputtanare le merdate che si sentono in giro e gli idioti che le dicono è stata la scena di un telefilm sul quale il mio occhio è caduto dopo pranzo.
Proverò a ricostruirne la sceneggiatura-interni compresi- così che possiate capire meglio.

Due fighi da urlo.
Lui:biondo, occhi azzurri, super palestrato.
Lei: mediamente bella, doppiata da schifo, bionda, occhi indefiniti, curve e fisico da urlo.
Due ragazzi di oggi direi, perfettamente normali, che rientrano nei comuni canoni giornalieri, cioè chi non è così voglio dire......!
Cmq ironia a parte, i due entrano in una stanza d'albergo e sono lilì per consumare il loro amore quando lei nota uno specchio sul soffitto e lui affranto se ne dispiace!!!!!!!!!!Prima cavolata: qualsiasi uomo già in procinto di sbolognarsi una bella tipa vedendo uno specchio sul soffitto andrebbe in visibilio e questo perchè gli uomini sono così.
Ma la cosa più bella è:
Lui: Ma come fai?
Lei: A fare cosa?(con una voca di cacca!)
Lui:Ad essere così bella dopo 5 ore (!)di aereo!!!!!!

A questo punto la mia immaginazione come al solito ha viaggiato e ho immaginato me che uscivo da sotto il letto pronunciando un monologo di questo tipo:

Allora capisco che sei sovraeccitato e che in questo momento diresti di tutto anche se non c'è bisogno di investire energie in cavolate visto che a quanto pare te la dà però vorrei capire la tua girl come cavolo fa a non puzzare dopo ben 5 ore di aereo!!!!??????
La tua raga non suda?Non stilla una sola goccia di sudore da quel grazioso corpicino oppure ha una doccia portatile????
Ma come si fa a instillare nei giovani telespettatori cavolate simili???!!!!!
Avete idea della fatica e del denaro che ci vogliono per prepararsi per andare a un appuntamento?????
Quella come minimo stava con il gloss e la matita in mano ogni 5 secondi per essere presentabile!
La scena si è chiusa con lei che sbatte le ciglia e che inbarazzata dice:"Ma dai!"
Sorridendo e a questo punto ho spento la tv ed eccomi qui a sfogare la mia ira per le fandonie che si sentono in giro.
Ragazzi e ragazze: le donne puzzano esattaemente come gli uomini e non c'è nulla di male in entrambi casi!
Sudare è normale e anche puzzare lo è, l'importante è che ci si lavi dopo aver sudato!
E voi??Vi è mai capitato di vedere o sentire cevolate che non stanno nè in cielo nè in terra ma che il sentire comune accetta comunque?

domenica 25 aprile 2010

La mensa

Nella mia scuola elementare si faceva il rientro pomeridiano il giovedì . Per me era divertentissimo perchè potevo stare al tavolo con le mie amiche a
giocare e a spettegolare(salvo qualche litigio dell'ultim ora, in quel caso non potevi sederti con loro ma al tavolo degli esiliati).
Il blochetto per il pasto costava 50mila lire.
Prima del pranzo il bidello ritirava dei foglietti dal costo di 2.500 lire che costituivano il lasciapassare per la mensa.
Se ti capitava di dimenticare il biglietto c'era sempre qualcuno che te lo prestava.
Ricordo che una volta che io e mia sorella trovammo i nostri blocchetti dimezzati e chiedemmo a nostra madre che fine avessero fatto tutti i biglietti mancanti.
Lei ci rispose che li aveva dato al papà di un bimbo che purtroppo non poteva permettersi di spendere 50mila lire per far pranzare il figlio con gli altri bimbi.
In quel momento capii che ciò che per me era scontato non lo era così tanto per gli altri.
Fino a poco tempo fa pensavo che chiunque al posto di mia madre avrebbe fatto lo stesso....beh non è così per alcuni genitori che in Lombardia hanno deciso di far pagare il loro odio razzista anche a dei poveri bambini che hanno "solo la colpa di essere figli di immigrati".
Ho visto ad Anno Zero scene raccapriccianti.
Donne, madri, che urlavano contro una povera donna marocchina con toni violenti e che li scagliavano contro come se avesse commesso chissà quale peccato!
Penso che ci sia troppa rabbia e che la si incanali sui bersagli sbagliati.
Ho paura che il mio Paese si stia trasformando in qualcosa che nonè mai stato.
Preferisco la definizione di "Italia: PIZZA, SPAGHETTI E MANDOLINO" all'"Italia: Razzista, Paese dove si precludono i diritti a Tutti o comunque a chi non fa parte del giro, e si richiedono solo doveri".
Quante persone nel nostro Paese evadono le tasse???
Non è anche per colpa loro che ci troviamo nella m..a?
E' intule dare la colpa all'immigrato che vende i fazzoletti ai semafori se chi ce l'ha messo è un cammorrista che contribuisce a rovinare il nostro Paese?
In questo Paese di grandi contraddizioni non mi ci ritrovo più e lotto ogni giorno perchè non mi passi la voglia, come tanti giovani della mia età che si sono ormai rassegnati ad un sistema corrotto e hanno scelto di non lottare più per cambiarlo ma di adattarsi.
Nutro una piccola speranza, credo che se lo si voglia si possa cambiare.
Forse sono solo un'illusa, una "romantica repressa", ma ci voglio credere perchè se non lo faccio significa che è davvero finita, che non c'è più niente di bello nelle persone, in questa società e in questo mondo.

martedì 20 aprile 2010

Piangere

Nagg: Piangi di nuovo?
Nell: Tentavo....

1, 2, 3, mmmmmmh...mmmhhh ....Niente!
Che rottura di scatole!
Non riesco a piangere!!!!!!Davvero!Non ho più lacrime!
Sto diventando arida?cinica? E' possibile.
Diventerò come quei cinici personaggi dei telefilm che hanno sempre una battuta acida su tutto e che riescono a "stutare" l'interlocutore....cioè, rewind....
Sull'acida è possibile, sulla battuta pronta non sò, perchè sono un pò imbranatella e a volte non riesco a capire esattamente il senso delle varie zeppate...va bè allora non sono neanche cinica????
OHHHHH , ok , torniamo al problema iniziale: non riesco a piangere?
E questo significa che mi tengo tutto dentro e che.....mi verranno la rughe!!!!!HAHAHHAHAHH
Va bè scherzi a parte, il fatto di non riuscire a piangere ormai non mi meraviglia neanche più, forse ho pianto talmente tante volte che ho esaurito le mie lacrime, forse mi sono autoconvinta che una donna forte non piange mai, non ho pianto neanche il giorno della mia laurea e Dio solo sa quanto ci tenessi....

Da piccola piangevo sempre, ero una "piagnona"ahhahahahh, no ,ero semplicemnete una bimba ipersensibile e invece di dare un calcio negli stinchi di coloro che mi prendevano in giro per il mio peso, per i denti storti o cose del genere, preferivo piangere e mostrare la mia debolezza e dar modo a quegli stronzi di continuare.
Poi qualcosa è cambiato.
Durante l'adolescenza non piangevo per gli sfottò anzi ero la prima a ridere della mia "retromarcia" ovvero assenza di seno o del mio apparecchio ("sorriso d'argento" era il mio soprannome), o per tante altra cose di cui non ricordo.
Però piangevo perchè mi sentivo fuori posto, perchè a danza mi sentivo un prociutto sulle mezze punte, o perchè ero terribilmente goffa....e ho pianto davvero tanto per colpa della "figlia di satana" ovvero la mia prof di matematica e fisica...quando dico che era cattiva non lo dico tanto per dire!

Poi il terribile periodo adolescenziale è passato e ciò che non mi ha ucciso mi ha rafforzato, però la partita è ancora tutta da giocare.
I pianti, in silenzio nella mia stanza o con le persone di cui credevo di potermi fidare sono continuati.
Ho pianto per la caduta dell mie illusioni, per l'ipocrisia di questo sporco mondo, per la fiducia tradita, per aver confidato segreti molto intimi alle persone sbagliate, perchè continuavo e continuo a sentirmi fuori posto....

Forse ho accettato il mio stato di imbrabata permanente, forse sono stanca di combattere o forse ho capito che è meglio combattere dove c'è davvero da lottare e non per persone e cose inutili....mah....
Fatto sta che non piango e quindi non riesco a sfogare la mia rabbia per lo schifo che c'è in questo mondo, rabbia che passa quando alla fine di una lunga giornata scopro che c'è ancora il sole. Guardo verso il cielo e lo schifo svanisce. Puff!Tutto via magicamente, solo il Bello che c'è in questo mondo, che mi fa pensare che forse ne vale la pena.
Forse ho semplicemente capito che per certe persone, cose, contensti o situazioni non vale davvero la pena piangere e conservo le mie preziose lacrime per vere emozioni che siano capaci di farle svegliare dal loro letargo.
Complimenti ragazzina sta crescendo.....
Addio bimba piagnona, anche se a volte sono recalcitante, mi allontano sempre di più da te, lascio le lacrime per tirare calci negli stinchi o semplicemente le conservo per qualcosa per cui valga davvero la pena emozionarsi.